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Le persecuzioni come utile pretesto

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2009 20:29
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06/08/2009 20:29

piuvoce.net

6 Agosto 2009
 
 
I cristiani sono il capro espiatorio ideale
per destabilizzare una regione strategica
PAKISTAN: LE PERSECUZIONI
COME UTILE PRETESTO
Ancora qualche giorno fa siamo stati costretti a registrare episodi di violenze e persecuzioni nei confronti dei cristiani. Così come successo in Sudan, in Turchia o in India, con modalità ed intensità differenti, questa volta è stato il turno del Pakistan. Nel grande Paese islamico, i cristiani rappresentano soltanto il due per cento della popolazione, una minoranza teoricamente insignificante, eppure discriminata sistematicamente e quotidianamente. Fino al punto di essere oggetto di veri e propri raid violenti, finalizzati alla distruzione ed all’uccisione in odium fidei.
Ovunque si trovino, i cristiani si distinguono per atteggiamenti di apertura nei confronti della società in cui vivono e del mondo nel suo insieme, per un notevole dinamismo, per un forte impegno nell’ambito sanitario e dell’educazione. Tali caratteristiche, da molti apprezzate, ne fanno però il bersaglio ideale di chi ha interessi a mantenere lo status quo, oppure a lanciare una campagna di mobilitazione e destabilizzazione di alcune aree geografiche che si basi sulla contrapposizione all’Occidente. La conoscenza prodotta dai più recenti studi sulle guerre civili, anche quelle a carattere etnico-religioso, ci dice che difficilmente tali conflitti scoppiano per cause effettivamente legate alle identità etniche e/o religiose, anche se esistono sempre dei gruppi di fanatici pronti a scatenare la violenza facendo appello a qualche sorta di messianismo. Di solito, tuttavia, identità di questo tipo costituiscono il carburante perfetto per scatenare scontri sanguinosi e capaci di espandersi velocemente. Questa sembra la dinamica che sta dietro alle uccisioni ed alla distruzioni di chiese ed abitazioni cristiane avvenute recentemente nella regione del Punjab.
Il Pakistan è un paese centrale per gli equilibri strategici sia in Asia che in Medio Oriente, oltre che per le sorti del fondamentalismo islamico transnazionale. Negli ultimi mesi si stanno accumulando tensioni sia di origine interna che esterna e più di un contendente, soprattutto i gruppi legati ai Talebani afghani, hanno interessi a destabilizzarlo, a farne una terra di nessuno fortemente mobilitata contro l’Occidente ed in cui sia possibile impadronirsi di ordigni nucleari grazie al caos sovrano. In mezzo a tutto ciò, i cristiani rappresentano il capro espiatorio perfetto, così come è già accaduto tante volte nella storia. È importante fare questo esercizio di memoria e non stancarsene, anche se fa caldo: l’amnesia è una sindrome già sufficientemente diffusa nell’odierno modo di trattare le relazioni internazionali.
Stefano Costalli augura buone vacanze ai lettori di PiùVoce e dà appuntamento al 3 settembre.

Stefano Costalli

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