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LE FATE E LA LORO BELLA STORIA

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2009 22:14
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24/01/2009 22:14

Il termine Fata deriva dall'antico "fauonoe o, fatuoe" che nella mitologia pagana indicava la compagne dei fauni. Deriva anche da "fatica" parola che nel Medioevo fu sinonimo di "donna selvatica" cioe' donna dei boschi, delle acque e in genere del mondo naturale. I loro poteri magici possono trasformarle in altre forme, predire il futuro, aiutare gli innocenti, riparare torti; ma possono essere anche maligne e vendicative.Secondo la miglior tradizione le fate vegliano la nascita di ogni singolo essere umano per conferirgli dei doni particolare, per influenzare benevolmente o in modo malevolo la loro esistenza. Le origini della mitologia norvergese vuole che dal cadavere del gigante Ymir nascano elfi della luce ed elfi delle tenebre, che governeranno poi il mondo incantato. Altrove si crede che le fate siano angeli caduti dal cielo e a Devon si ritiene che siano le anime dei bambini non battezzati. Possiamo dire che le origini sono molteplici e che spesso non c'e' una reale distinzione tra i vari nomi che vengono attribuiti alle stesse creature, spesso i nomi nascono da una parola in dialetto (per lo piu' irlandese) oppure derivano dall'antico gaelico, di conseguenza elfi e fate possono confondersi ed essere la stessa creatura con gli stessi poteri e sembianze. Comunque la certezza che abbiamo e' che il mondo delle fate e' antichissimo e precorre il cristianesimo di molti millenni inoltre e' esistito sotto forme diverse in paesi sparsi in tutto il mondo.Il loro Regno e' sfuggente all'occhi, a volte e' sopra la linea dell'orizzonte, altre e' sotto i nostri piedi. Il Regno delle fate puo' svelarsi senza preavviso in qualsiasi luogo, luminoso e scintillante e sparire con la stessa rapidita'. Queste creature vivono spesso nelle colline cave da cui deriva la parola gaelica sidhe (in inglese: shee) che indica le fate... vi dice niente banshee?Attenzione viandanti che dove nasce il biancospino ivi nascosta la dimora di una fata e' vicina....... Leggende celtiche - Connla e la fanciulla fatata. A quel tempo vi era un giovane chiamato Connla dalla fiera chioma figlio di Conn delle cento battaglie. Un giorno che stava al fianco di suo padre sulla sommita' di Usna, vide una giovane in strano abbigliamento venire verso di lui. Connla le chiese da dove venisse, e lei rispose che veniva dalle Piane del sempre vivo dove non c'era nè morte nè peccato e che il suo popolo era chiamato la Gente della collina. Il re e gli altri che erano con lui si meravigliarono molto sentire quella voce, ma non vedevano nessuno. Perche' nessuno salvo Connla poteva vedere la fanciulla fatata. Il re allora domando' al figlio con chi stesse parlando, alla domanda rispose la fanciulla e disse che Connla stava parlando con una fanciulla buona e che innamorata di lui voleva portarlo con sè nelle sue terre dove regna Boadag e dove la giovinezza non svanira' fino all'ultimo giorno del giudizio. Il re sentendo queste parole chiamo' il suo druido di nome Coran e gli comando' di far sparire quella fanciulla con qualche sortilegio. La fanciulla alle parole magiche del druido svanì lasciando a Connla una mela. Per tutto il tempo che passo' Connla non mangio' altro che la mela incantata della fanciulla, che ad ogni morso si rigenerava; passo' cosi' un mese Connla si trovava nuovamente al fianco di suo padre per andare verso la Piana di Arcomin, quando vide di nuovo la fanciulla che gli parlo' dicendo che questa volta il druido non avrebbe potuto salvare il giovane con un sortilegio perche' si trovavano nelle terre protette. Il re si accorse che il figlio non diceva parola alcuna ma che fissava il vuoto da dove la melodiosa voce della fanciulla proveniva.... non potendo fare nulla vide suo figlio allontanarsi su una barca d'argento accanto ad una donna dai capelli lunghissimi che doveva essere la fanciulla che lo ha stregato e rapito. Di loro non si seppe piu' nulla si pensa che siano nel mondo dove nè morte nè peccato possano distruggere la felicita' dei suoi abitanti, che giovani senza invecchiare giungeranno fino all'ultimo giorno del giudizio.

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