00 14/02/2010 09:46
Al giorno d'oggi troppi credenti decidono la legge di Dio senza andare a documentarsi. È già tutto scritto, noi non dobbiamo decidere niente, ma solo accettare.

La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero. Quando la Parola diventa una lampada nelle situazioni banali o difficili, allora stiamo facendo la volontà del Signore. Non ci muoviamo secondo il nostro discernimento, che è incerto e fallace, ma in base ad una certezza che discende da un Dio fedele e benigno.

Io sono sommamente afflitto; o Eterno, vivificami secondo la tua parola. Dio non è sconosciuto, ma se leggiamo la sua Parola possiamo sapere come consola e vivifica l'afflitto.

Durante i momenti bui e tristi non c'è niente di meglio che un Salmo. Queste non sono parole qualunque, ma le parole di Dio curano e riedificano i cocci di un cuore rotto.

La vita mia è del continuo in pericolo ma io non dimentico la tua legge. Siamo consapevoli che la nostra vita è appesa ad un filo? Possiamo morire domani o tra 100 anni. La nostra vita non ci appartiene, ma è sempre qualcun altro a decidere se domani ci saremo oppure no. Il salmista però dice una cosa: ma io non dimentico la tua legge. Qualunque sia la nostra condizione non dimentichiamoci mai della sua Parola. Nel versetto c'è scritto legge, ma abbiamo detto che legge non vuole dire solo divieto, ma anche diletto, promessa, conforto, indicazione e direttiva.

Anche sul letto di sofferenza, la sua Parola è sempre valida, perché Dio è fedele e non tramonta mai.

La fede è una scelta che deve essere coerente e mai banale. Nel momento in cui diciamo sì all'Eterno, come il salmista dice: Io ho inclinato il mio cuore a praticare i tuoi statuti,
in perpetuo, sino alla fine; anche noi dobbiamo essere consapevoli di ciò.

Essi saranno la letizia del (nostro) cuore solo se dietro c'è una scelta mirata e ponderata.
_____________siamo tutti fratelli,bisogna sapere chi é CAINO,e chi ABELE___________________________