00 29/08/2009 16:26
Commento al Vangelo del 30 agosto
Il matrimonio rivela che Dio è amore
I. Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni il precursore
28.08.2009
di Giuseppe GRAMPA
Parroco di S. Giovanni in Laterano, Milano


L'Evangelo di questa domenica è ancora una volta uno sguardo su Gesù. In verità l'Evangelo prima di essere un ricco insegnamento è la persona stessa di Gesù, il racconto della sua vita e il tentativo di rendere accessibile con parole umane il mistero della sua persona.
La fede della Chiesa ha racchiuso in una formula - vero Dio e vero uomo - questo mistero, ma nessuna formula è in grado di esaurire una realtà che ci sorpassa. Anche nella pagina odierna il mistero di Gesù si disvela a noi attraverso due cifre, apparentemente contrapposte. I discepoli di Giovanni Battista sono preoccupati di perdere il monopolio del battesimo nel Giordano e denunciano al loro maestro questo tale - neppure ne menzionano il nome - che si è messo a battezzare e tutti vanno dietro a Lui. C'è in questa denuncia il timore dei discepoli nei confronti di questo pericoloso concorrente.
Invece il Battista, che già aveva invitato due dei suoi discepoli a seguire Gesù (1,35ss.), dichiara con forza la superiorità di Gesù: "Io non sono il Cristo". E con insistenza sottolinea l'origine celeste del Cristo, inviato di Dio che ne porta le parole e dona lo Spirito senza misura. In tal modo Giovanni sottolinea la trascendenza di Gesù e per questo riconosce che il suo destino sarà quello di diminuire perchè l'Altro cresca. Ma al tempo stesso Giovanni riconosce la prossimità, addirittuira l'intimità che lo lega a questa persona cosi più grande di lui. E ricorre ad una immagine ben nota alla grande tradizione profetica: Gesù è lo sposo.
Per comprendere l'intensità di questa cifra bisogna rifarsi ai testi dei profeti che leggono l'alleanza tra Dio e il suo popolo come un vincolo sponsale e per conseguenza leggono il peccato di infedeltà all'alleanza come prostituzione. Basterà leggere Osea 2-3 e Ezechiele 16. Ma non leggiamo questa metafora sponsale come un espediente retorico, ricco di suggestione. Che l'alleanza con Dio possa essere assimilata al vincolo sponsale sta a dire che in ogni vincolo sponsale è inscritta la capacità di rivelare chi è Dio, rivelarne l'amore fedele per l'umanità.
La grazia propria dell'amore umano che il sacramento del matrimonio celebra è proprio quella di manifestare che Dio non ha altro volto che quello di coloro che si amano, perchè Dio è amore. Le parole del Battista adombrano il volto di Gesù, il suo mistero: vero Dio e vero uomo, viene dall'alto ed è lo sposo dell'umanità.
E Giovanni ne riconosce la grandezza e insieme, con gioia, la prossimità fino a definirsi Amico dello Sposo, colui che accompagna verso lo Sposo, ne ascolta la voce. Puo' essere questa una efficace descrizione del discepolo dell'Evangelo: essere in ascolto della voce dello Sposo, suo amico.